domenica 6 giugno 2010

Cosa è il Test di Analisi Morfologica del Sangue?

Il test di analisi morfologica del sangue è un esame del sangue effettuato secondo i criteri della Medicina Cellulare o Ortomolecolare.
Si tratta di osservare alcune gocce di sangue al microscopio elettronico a scansione e descriverne la morfologia, cioè, descrivere come sono fatte tutte le particelle che lo compongono. E' un test che è in grado di rilevare se ci sono allergie o intolleranze alle più svariate sostanze, se ci sono infezioni da parte di virus, parassiti o batteri. Ci dà informazioni sullo stato di salute o di malattia del nostro sistema immunitario, se ci sono malattie in atto o fattori di rischio per malattie tumorali, autoimmuni, dismetaboliche, cardiovascolari. Rileva eventuali intossicazioni da sostanze chimiche o da metalli pesanti. Ci dice esattamente come funziona il nostro sistema digerente, cioè se è in grado o meno di digerire e assimilare tutte le sostanze di cui ci alimentiamo o se invece, abbiamo la necessità di integrare la nostra alimentazione con eventuali supplementi e tante altre informazioni utili a comprendere se il nostro corpo lavora e funziona bene garantendoci uno stato di salute o se invece, ha qualche problema che ha già provocato o potrebbe provocare nel tempo una sicura malattia. Un vero ceck-up a 360° che consiglierei a chi vuole fare della vera medicina preventiva o a chi, invece, sa già di essere malato ma non ha trovato ancora una cura in grado di aiutarlo a ripristinare un buono stato di salute.

domenica 29 marzo 2009

Trattamento di ipertermia oncologica a radiofrequenza capacitiva esterna

Durante un trattamento di ipertermia a radiofrequenza (con generatore Synchrotherm) il paziente avverte nettamente la sensazione di calore interno quando il generatore di radiofrequenza si trova ad una potenza adeguata. Questa potenza è espressa in watt ed è in genere visibile sul display del generatore stesso. Nei minuti precedenti, invece, è molto probabile che il paziente avverta una sensazione di freddo. Questo è dato dal fatto che la superficie delle piastre è refrigerata da un sistema ad acqua a circuito chiuso. Ci sono poi una serie di variabili che sono legate alla capacità di sopportazione del calore da parte del paziente, alle dimensioni delle piastre, ed all’organo trattato. Tra le due piastre è frequente che il paziente senta più fredda quella posteriore perchè il peso del suo corpo, adagiatoci sopra, permette un contatto più netto con il sistema di refrigerazione di quello che si può avere con la piastra superiore. In questo caso, è sufficiente che il paziente, se può, eserciti una leggera pressione con le mani sulla piastra superiore ed avvertirà un’aumentata sensazione di freddo cutaneo. In genere, il paziente fa fatica a comprendere le due diverse sensazioni, caldo o freddo, che raggiungono il cervello contemporaneamente, ma questo avviene solo all’inizio del trattamento. Quando, infatti, la potenza del generatore sale, la sensazione di caldo interna è decisamente superiore a quella del freddo percepibile a livello cutaneo. Inoltre, più passa il tempo e più il calore tende a diffondersi in tutto il corpo, mentre la sensazione di freddo rimane percepibile solo a livello cutaneo sotto la piastre. Il raggiungimento di un’adeguata temperatura interna è determinante ai fini del trattamento, altrimenti non si chiamerebbe IPERtermia, che significa appunto, aumento del calore!

Carcinosi peritoneale: si cura o si guarisce con l’ipertermia?

La carcinosi peritoneale ha, come patologia, tutte le indicazioni per essere trattata con ipertermia a radiofrequenza. Ovviamente, migliori sono le condizioni generali del paziente e del suo sistema immunitario e migliore sarà il risultato positivo atteso. Contariamente, un paziente in scadenti condizioni generali, con un sistema immunitario in deficit e con una grado di estensione della malattia elevato e magari in più distretti avrà una risposta positiva attesa molto bassa.
Queste due condizioni cliniche, abissalmente diverse, determineranno, quindi, la differenza tra curare (ostacolare, rallentare o ottenere una remissione parziale di malattia) e guarire (distruggere le lesioni tumorali e ottenere una remissione completa di malattia).

Ipertermia a radiofrequenza: cosa è?

Con il termine di Ipertermia a Radiofrequenza si intende il riscaldamento controllato di una parte del nostro corpo utilizzando la radiofrequenza.
Per fare questo, il paziente è comodamente sdraiato su un confortevole lettino e gli vengono posizionate due piastre, una sopra e l’altra sotto la parte del corpo da trattare. Tra queste due piastre, che sono refrigerate per evitare ustioni cutanee, passa la radiofrequenza che scalderà l’organo trattato fino ad almeno 42,5 °C. A questa temperatura, le cellule tumorali malate moriranno, mentre quelle sane si raffredderanno rapidamente senza subire danni significativi. Per questo motivo, la metodica è assolutamente priva di effetti tossici collaterali e non è assolutamente dolorosa. Si praticano, in media, due trattamenti settimanali della durata di circa 1 ora e il numero di sedute è in funzione della gravità della malattia.
Normalmente, un ciclo non dura oltre le venti sedute, prevede successivamente una sosta di circa un mese e dopo gli opportuni accertamenti è ripetibile. Non è una metodica invasiva ed è facilmente sopportabile dal paziente. Ovviamente, migliori sono le sue condizioni generali e del suo sistema immunitario e migliore sarà un risultato positivo atteso. Non è una metodica sperimentale ed è anche riconosciuta dal Sistema Sanitario Nazionale.
In Italia esistono diversi centri di ipertermia sia pubblici che privati.

Adenocarcinoma del pancreas: cosa è successo?

Qualche mese fa, ho ricevuto questa toccante richiesta di aiuto:

cari, volevo raccontare la mia storia sono una ragazza di 24anni che a giugno dopo tante battaglie a perso la sua mammma di un male pultroppo che non lascia via di uscita !!si e ammalata agenneio07 gli anno digniosticato un tumore al pancreas ha messo stent biliari ,dopo gli hanno iniziato la kemio con gemgitabina al policlinico umberto primo a roma ,ma nel frattempo era seguita a casa dall’hospis di s.antonio da padova (una clinica per malati terminali)loro l’anno aiutata tanto …venivano tutti i giorni 5giorni l’infermiere e 2volte il dottore sononstati con lei e con me che sono stata sola con lei fino all’ultimo sono degli angeli di persone e di medici.diciamo che e stata benino fino agli inizi di giugno anche se prendeva morfina in compresse(ha iniziato da 10ml fino a 50ml al giorno)anke se in questi mesi a avuto febbre doloretti vari ecc…..poi e successo tutto cosi in fretta….il 18 giugno non e stata tanto bene aveva avuto i soliti doloretti dalla mattina che non sono passati con niente…verso il pomeriggio tardi sono passati ..la sera a mangiato ..anche con appetito(raro)poi abbiamo parlato giocato a carte visto la tv io sono andata a dormire lei rimaneva senpre di piu alzata che andava al bagno faceva tutte le sue cose con calma.la notte( io dormivo con lei)non e stata tanto bene…la mattina non era piu lei…faceva e diceva cose senza senzo era strana con uno sguardo diverso ..l’ultima cosa che mi ha detto accarezzandomi i capelli nel letto e stata”ciccia dormi mamma ti sveglia sempre”poi quella mattina e venuta la dottoressa dell’hospis a visitarla e ci ha consigliata di ricoverarla da loro e cosi ho fatto ne l pomeriggio l’ho ricoverata ma lei non c’era piu cn la testa non so ….prima che gli facessero un calmante verso le sette di sera ancora mi parlava(anke se non diceva cose sensate) poi dopo di quello non ha parlato(nonfecero in tempo ha levare l’ago dal braccio che gia dormiva)durante la notte inizio un respirare male con il rantolo la mattina avuto emmorraggie da sotto la sera pure aveva gli occhi socciusi persi nel vuoto sedata sicuramente anke se quando l’abbiamo cambiata cn l’infermiera nel pomeriggio si lamento dicendo “aia”poi la notte il 21giugno alle2 e 23 mori….che vuoto che mi rimane la mamma e la cosa piu bella del mondo mi manca tanto…pero io o delle domande che nessuno mi ha risposto o perche non avevano risposte lei cosa a capito?sentiva?perche ha perso la mente….cosi tutto ad un colpo quella mattina …spiegatemi qualcosa se sapete grazie

Mia Risposta: Gentilissima ***, siamo tutti veramente molto dispiaciuti per quello che è accaduto. Perdere la mamma è un dolore che mette a dura prova i nostri pensieri, le nostre emozioni e la nostra stessa voglia di vivere.
La vorrei rassicurare sul fatto che, sicuramente, non ha provato alcun dolore e non si è resa conto di nulla, perchè da come racconta, è verosimile che sua madre sia precipitata molto velocemente verso uno stato di coma. Gli angeli medici e infermieri che le stavano vicino avranno fatto tutto quello che la terapia medica gli consentiva di fare, ed ora lei dal cielo le sarà sempre al suo fianco.
Si regali un sorriso e si guardi nel profondo dell’anima… scoprirà l’impronta e l’immagine del volto sereno di sua madre che nessuno e nulla al mondo le potrà mai portar via….nemmeno la morte. Un abbraccio affettuoso.

Ipertermia: quali metodiche esistono?

METODICHE DI IPERTERMIA ONCOLOGICA
A oggi esistono ben dodici modi diversi per indurre ipertermia in un corpo umano.
Per questo motivo, quando si parla di ipertermia, nel bene o nel male, bisogna sempre specificare a quale di queste metodiche ci stiamo riferendo:

01 - Capacitiva a radiofrequenza esterna
02 - Radiante a microonde
03 - Radiante a ultrasuoni
04 - Interstiziale intraoperatoria
05 - Endocavitaria a radiofrequenza
06 - Endocavitaria perfusionale
07 - Chemioipertermia intra operatoria
08 - Elettrotermoablazione
09 - Locoregionale perfusionale
10 - Total body perfusionale
11 - Total body a infrarosso
12 - Total body indotta da tossine o bacilli attenuati

Ognuna di queste, infatti, ha precise indicazioni, possibilità e limiti e si differenziano molto fra loro.

Ipertermia a radiofequenza: quando iniziare?

L’ipertermia a radiofrequenza capacitiva esterna è una metodica terapeutica riconosciuta, utile e valida da percorrere nel trattamento dei tumori solidi. Proprio per questo motivo, personalmente, non aspetterei di verificare l’effetto della chemioterapia o della radioterapia in corso o di qualsivoglia altra cura sperimentale (che potrebbe essere anche scarso) e comincerei un ciclo di ipertermia il più presto possibile. Questo non significa che se, per svariati motivi, non si potesse farlo subito si perde l’opportunità e la validità nel farlo più tardi, ma ritengo di poter serenamente affermare che qualunque metodica terapeutica valida nella lotta contro il cancro sia comunque più efficace quanto la malattia stessa sia meno diffusa! Mi spiego con un semplice esempio: con un secchiello posso vuotare una vasca da bagno piena d’acqua e avere la certezza di ottenere un buon risultato in breve tempo, ma se fosse una piscina ci vorrà molto più tempo e potrei correre il rischio di non avere abbastanza tempo o energie per farlo. …ma questo è solo il mio parere!